L’OPINIONE di Paolo Carcassi, Consigliere di Ammnistrazione Fondimpresa

Paolo Carcassi, Consigliere di Ammnistrazione Fondimpresa

Il tema delle competenze di base è, già da alcuni anni, al centro di una particolare attenzione a livello europeo, per le implicazioni che investono i temi dell’orientamento al lavoro, della formazione professionale, della crescita complessiva individuale e del benessere della società. Nel 2018, come risultato di questo percorso, sono state declinate 8 competenze chiave che gli Stati Membri dell’Unione Europea sono chiamati a recepire, facilitandone l’acquisizione da parte di tutti i cittadini. Il testo di riferimento è la Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (2018/C 189/01).

Spesso le cause delle scarse competenze di base sono complesse, legate, tra le altre cose, al percorso di apprendimento scolastico, che presenta soprattutto nel nostro Paese differenziazioni rilevanti, ma anche al contesto sociale-culturale-economico dell’individuo. Per molte persone l’incremento e la completezza del proprio profilo professionale e la sua rispondenza ai cambiamenti, anche accelerati e profondi, che investono il nostro tempo, può quindi rappresentare una grande sfida, a fronte di rischi sempre maggiori per la propria occupabilità e per positivi percorsi professionali, oltre a comportare, lato Paese, dei costi sociali rilevanti dal non poter usufruire di un cospicuo potenziale di risorse umane rispetto all’elevato attuale fabbisogno di competenze e manodopera.

Ciò vale soprattutto per i due drivers, quello informatico e quello ambientale, che caratterizzano la nostra economia ed il suo futuro sviluppo, che devono trovare risposte per platee sempre più estese. Proprio sulla base di tali riflessioni Fondimpresa ha riproposto una seconda edizione dell’Avviso dedicato alle competenze di base, il 2/2023, che stanzia 40 milioni di euro per le competenze di base e trasversali, al fine di progettare un’offerta formativa finalizzata a non lasciare indietro nessuno.

Viene poi replicato il meccanismo dell’avviso a catalogo, dopo i positivi riscontri avuti, coniugando, per queste particolari fattispecie, qualità formativa ed efficienza nello sviluppo del processo formativo, e che potrà trovare, anche per altri livelli di competenze, adeguate ulteriori forme di sperimentazione.